PNL: Scomporre una Credenza

Programmazione Neurolinguistica: Scomporre una Credenza

La nostra organizzazione ha come fine la diffusione della PNL; un articolo scritto può essere interessante, ma ricordate che tra un articolo ed una formazione dal vivo c’è la stessa distanza che c’è tra una banconota e la sua fotocopia...

Questa pagina approfondisce il seguente argomento: Decomporre una Credenza nei suoi Elementi Costitutivi

Scomporre una Credenza con la PNL

La prima cosa da ricordare è che una credenza molto probabilmente implica qualche tipo di combinazione o sinestesia dei sensi. Probabilmente combina differenti sistemi rappresentazionali. Il nostro obiettivo è di:

  1. trovare di che cosa è fatta questa molecola sensoriale

  2. dividerne le parti

  3. riorganizzarle in una nuova relazione

Parte Prima

Primo passo: i passi specifici del processo richiedono di identificare dapprima il problema. Questo lo si può soprattutto osservare in quei momenti di "crisi" dove le aspettative e le performance sono più distanti l’una dall’altra.

Secondo passo: il secondo passo è separare queste sinestesie mettendo ogni rappresentazione sensoriale nell’appropriata posizione oculare.

Poi ci rivolgiamo a ciascuna delle rappresentazioni: qual’è lo scopo di questa sensazione? Come faccio a sapere che è negativa? Forse non lo è. Così ricalcheremo e guideremo ciascuna di queste rappresentazioni cambiando anche un po’ le submodalità.

Si possono usare le submodalità anche per fare la divisione; il soggetto può mettere le immagini in una cornice, portarla lontano e poi muoverla in alto e a sinistra.

Terzo passo: c’è qualcosa di nuovo che possiamo imparare da queste memorie? Questo significa guardare alle memorie in rapporto ad altre memorie di successi, e in relazione con l’obiettivo.

Queste esperienze non sono fallimenti, ma feedback.

Quarto passo: a questo punto, possiamo vedere una connessione con l’obiettivo ed eventualmente possiamo aggiustarlo un poco.

Parte Seconda

Nella seconda parte, noi prendiamo tutti questi pezzi e li portiamo di nuovo assieme.

Primo passo: trovo un’esperienza di riferimento per qualcosa, con un differente contenuto associato, che io so che posso raggiungere.

Domanda: qual’è un altro obiettivo che tu sei già sicuro che raggiungerai nel futuro?

Non si tratta di una credenza riguardo a qualche cosa che accadrà, quanto piuttosto di una credenza riguardo alla capacità di fare accadere qualcosa.

Secondo passo: rendiamo tutte le submodalità del nostro obiettivo conformi alle submodalità dell’esperienza di riferimento. Le rappresentiamo con la stessa struttura.


Vi ricordiamo che questi articoli possono essere referenza adeguata solo se connessi ad una formazione dal vivo, vi invitiamo quindi a prendere contatto con noi per informazioni su corsi e seminari di livello adeguato:

pnl@programmazioneneurolinguistica.com

L’Associazione “Programmazione Neurolinguistica” ha come finalità la ricerca e la diffusione delle tecniche più moderne di PNL, PNL-3, ed Ipnosi. L’Associazione collabora attivamente con il Centro Ricerche ISI-CNV.

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